Le
“T-shaped people” rappresentano un certo tipo di collaboratori,
dove l'asta verticale T rappresenta la profondità
delle
competenze
e
delle conoscenze pertinenti
a
un unico campo,
mentre la barra
orizzontale
è
la capacità
di
collaborare
in
diverse discipline
con
esperti di
altri
settori
e
di
collegare
tali conoscenze
in ambiti diversi dal proprio, creando così delle “collisioni”
di idee che aprano la porta a innovazioni e miglioramenti.
Si
tratta di persone speciali in grado di innescare progetti e
addirittura ‘ere creative’, persone come Pietro
Bembo che fu un vero e proprio regista del Rinascimento. Bembo creò,
dando dignità al “volgare” di Dante, Petrarca e Boccaccio, le
regole della lingua italiana che parliamo ancora oggi; inventò i
libri di piccolo formato, e dunque trasportabili, permettendo una più
ampia diffusione della cultura; introdusse in letteratura
l’introspezione personale; diffuse il gusto per una nuova e più
raffinata arte pittorica e scultorea contribuendo alla nascita di
quella che il Vasari chiamerà la “maniera moderna”, che dominerà
il gusto occidentale per secoli.
Pietro
Bembo visse, come noi, in un periodo di crisi sociale ed economica ma
decise di combatterla ponendosi un obiettivo ambizioso: unificare
l’Italia spezzettata in staterelli e comuni sotto un'unica lingua,
un gusto straordinario per le bellezze storiche, artistiche e
letterarie che ci riscattasse. Considerando che oggi nel mondo l'idea
che si ha dell'Italia è spesso ancora quella del Rinascimento,
possiamo dire che vinse la sua sfida. Da vera T-shaped person.
In
questo momento Padova dedica a Pietro Bembo una importante e
bellissima mostra che durerà fino al prossimo 19 maggio. Noi
la consigliamo vivamente. L’intraprendenza
esercitata da quest’uomo 500 anni fa, ancora si respira, si sfiora,
si percepisce.
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